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Ampuku. il massaggio dell’addome

Il maestro Toudou Yoshimasu (1702-1773 ), una volta disse:

“L’addome (Hara) è la fonte dell’energia (Qi). Tutte le malattie traggono
origine dall’addome. Perciò la diagnosi addominale permette di diagnosticare tutte le malattie”.

Questo è il principio sul quale si fonda la diagnostica addominale del massaggio giapponese Ampuku-terapia o Setsu-shin dell’addome.

L’Ampuku è una tecnica di massaggio degli organi interni di origine giapponese, potente ed estremamente efficace, risalente al 1830. In quell’epoca il maestro Shinsai Ota scrisse un libro considerato come il fondamento dello shiatsu dal titolo “Ampuku”, nel quale metteva in risalto l’importanza dello shiatsu in riferimento all’addome.

Questo tipo di trattamento agisce sui sistemi nervoso-viscerale, linfatico-sanguigno e meridiani-energetici, permettendo di dirigere il flusso del Qi a seconda della necessità di tonificare o sedare rispettivamente le zone in vuoto od in pieno, ripristinando quindi lo stato naturale e spontaneo e predisponendo il corpo all’assorbimento del principio vitale “jing”.

Zone di diagnosi energetica in Hara

Nell’Ampuku-terapia non occorre strofinare o massaggiare l’addome, è sufficiente una pressione statica e prolungata, facendosi “trascinare” dal cedimento delle fasce muscolari dell’addome con l’aiuto di una respirazione profonda.

Per ottenere buoni risultati, la pressione deve essere perpendicolare all’area, progressiva e profonda.

Si possono ottenere buoni risultati praticando con costanza l’automassaggio di Hara o Ampuku.

Praticamente ci si sdraia sul dorso in posizione supina e quindi sovrapponendo le dita delle mani si praticano delle pressioni premendo con le stesse sull’addome partendo dai bordi e proseguendo in senso circolare ed orario disegnando una sorta di spirale che si avvicina sempre più all’ombelico senza mai arrivarci. Nel fare le pressioni occorre mantenere un ritmo costante collegato al respiro e una pressione costante e mantenuta, (il tempo di un respiro). La pressione va portata durante l’espirazione fino a raggiungere l’apnea di qualche secondo e quindi si rilascia durante l’inspirazione.

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