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teoria dei cinque elementi

Elemento metallo

Da qualche settimana siamo ufficialmente entrati nella stagione autunnale. I primi freddi ci hanno fatto rimpiangere un po’ il sole estivo, la natura intorno a noi ha iniziato a cambiare aspetto e colori.

L’autunno è la stagione del raccolto, è il momento in cui ci si prepara per affrontare l’inverno.

E’ la stagione in cui l’energia espansiva Yang dell’estate inizia a cambiare, lasciando posto all’energia interiore Yin.

Anche il nostro corpo si prepara a questi cambiamenti. L’autunno è il momento di raccolta di tutte le energie, inizia un cammino di introspezione, è anche  la stagione del “lasciare andare” , di liberarci di tutto quello che non serve più per fare spazio al nuovo che germoglierà a primavera.

Secondo la Medicina tradizionale Cinese all’autunno è legato l’elemento Metallo con cui ha inizio quel processo di interiorizzazione energetica che avrà il suo culmine in inverno.

Il Metallo ha la capacità di fare da ponte tra ambiente esterno ed interno.

Il metallo nel corpo

Ad occuparsi dell’interscambio interno esterno nel corpo sono i Polmoni e l’Intestino Crasso.

Il polmone ha il compito di facilitare lo scambio tra l’individuo e l’ambiente esterno sia a livello fisico che emotivo.

Uno squilibrio di Polmone agisce su stati emotivi come ansia, depressione, malinconia, ma si può manifestare anche mediante eczemi e psoriasi.

L’intestino crasso ha il cui compito principale di espellere dal corpo e dalla mente tutto quello che non ha più valore per il processo vitale della persona.

Uno squilibrio del meridiano di Grosso Intestino può portare al manifestarsi di raffreddori, stati influenzali, problemi di acne.

Il metallo nelle emozioni

L’emozione legata all’elemento Metallo è la tristezza intesa come un sentimento da accettare: l’energia del Metallo non serve ad evitare l’esperienza del dolore, ma impedisce che vi si rimanga intrappolati.

Lo squilibrio nel metallo

Lo squilibrio nel metallo produce tristezza, sconfinando nella depressione e nella poca stima di sè.

La persona tende a isolarsi e ad assumere un comportamento antisociale. Si vergogna di se stessa e si colpevolizza.

A livello fisico la persona tenderà a chiudersi a livello posturale, come a voler proteggere il petto.

Tenderà a respirare superficialmente in quanto ha inconsciamente paura del dolore emotivo che può emergere se la respirazione fosse piena e profonda.

ciò provocherebbe un pianto, che se accolto, sarebbe un’espressione di liberazione dell’energia che si è andata a ristagnare nel tempo.

L’intestino somatizza la ritenzione emotiva contraendosi e provocando costipazione o alterazioni della funzione.

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