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Ricette per il raffreddore da VENTO FREDDO

Queste ricette tenderanno a stupirvi, non solo perchè le conosciamo, ma perchè, sotto alcuni aspetti, sono di uso molto comune!

Quindi, più che le ricette, come già detto note, vi consiglio di fare attenzione agli alimenti da evitare per non vanificare il lavoro dei decotti.

Tè allo zenzero

tre, quattro fette di zenzero fresco

Far bollire in mezzo litro d’acqua per una decina di minuti. Bere ben caldo, eventualmente dolcificare con poco miele o zucchero di canna. Restare ben coperti per favorire la sudorazione.

Vin Brulè

1 bicchiere di vino rosso, 1 cucchiaio di spezie varie (come zenzero, cardamomo, cannella, chiodo di garofano, noce moscata), 1 cucchiaio di zucchero bianco, 1 scorza di limone.

Riscaldare in un pentolino, mescolare e portare ad ebollizione.  Assumere ben caldo e coprirsi subito per favorire la sudorazione.

Decotto di cipollotto e zenzero

3-4 cipollotti di primavera, 3-4 fettine di zenzero.

Cuocere brevemente i cipollotti e le fettine di zenzero in 1 bicchiere di acqua e filtrare. Assumere filtrato caldo e coprirsi per favorire la sudorazione.

Da evitare

La parola d’ordine della medicina cinese ai primi segnali di raffreddamento è “riscaldare”.

Nella prima fase del raffreddamento è necessario, in particolare, favorire l’assunzione di cibi caldi, preferibilmente di sapore piccante.

La medicina cinese per il raffreddore ci dice che sono assolutamente da evitare, invece, i cibi di natura Fredda e Fresca che aggravano l’attacco di freddo.

Questo significa non solo evitare cibi freddi di temperatura e crudi, ma anche alimenti che hanno caratteristica energetica fredda.

Per esempio, quindi, ai primi sintomi di raffreddore, è da evitare, anche la frutta e in particolare l’arancia spesso utilizzata nella nostra cultura quando ci raffreddiamo, in quanto ricca di vitamina C.

Altri alimenti assolutamente da evitare ai primi sintomi di raffreddamento sono i latticini, per la loro natura energetica.

I latticini possono aumentare il Freddo e l’Umidità interna, favorendo non solo la formazione di catarri ma, anche, aggravando i dolori articolari

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