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tao, yin e yang

Tao tra miti e segreti

Meglio conosciuto come Yin e Yang, il simbolo del Tao è spesso accompagnato da tanti falsi miti cuciti addosso da occidentali confusi e soprattutto assolutisti…

Se vediamo il simbolo del Tao e chiediamo alle persone cosa significa, buona parte di loro ci risponderà che simboleggia il bene e il male, la luce e le tenebre, il giusto e lo sbagliato….

Beh, nulla di più lontano dalla realtà!

Ma partiamo dall’inizio…

L’origine del tutto

Il Dao genera l’Uno, l’Uno genera il Due, il Due genera il Tre, il Tre genera i diecimila esseri

Lao Tzu, Tao Te Ching,

con queste poche righe, risalenti a circa il IV e il III secolo a.C., i cinesi hanno trovato uno modo bellissimo ed elegante di spiegare una cosa a cui siamo giunti un po’ più tardi, per usare un eufemismo…

La spiegazione di tutto l’universo, della sua creazione e di tutto ciò che contiene non è proprio farina del nostro sacco, e se da un lato la spiegazione occidentale è numericamente corretta e scientifica, diciamo che gli orientali ci battono su tempi ed eleganza.

Infatti parlare di Tao è parlare di tutto il pensiero cinese, del modo di vivere e della natura stessa. Per comprendere al meglio non possiamo seguire il pensiero lineare occidentale, ma dobbiamo addentrarci in quello cinese che, non solo è circolare, ma si “srotola” su diversi livelli, dal più superficiale al più profondo e nascosto.

Il Tao e l’uomo

La traduzione di Tao è via, sentiero, cammino, inteso come percorso spirituale e, per estensione del concetto, Verità, Realtà.

Non pensiamo, però, a questo percorso come qualcosa di religioso, a cui spesso noi occidentali associamo tutto ciò che appartiene al mondo spirituale, affianchiamoci al Tao più come a un metodo, un modo per far sì che alcune cosa accadano.

Ed ecco che quindi Tao, si sveste del suo simbolismo occidentalizzato per entrare in panni, a lui, ben più consoni.

Concetto complicato? Ve lo spiego meglio…

Anzi, vi mostro che dentro di voi, il significato intrinseco e inenarrabile di Tao, già esiste!

Avete presente quel momento in cui vi state passeggiando in un bosco e all’improvviso osservate la meraviglia della natura?

L’istante in cui al tramonto sul mare vi è palese la nostra microscopica esistenza?

Il momento in cui in cima a una montagna comprendete la perfezione dell’universo?

Bene! Quello è Tao! E’ l’esperienza che ciascuno può aver vissuto, anche solo per un istante, davanti alla natura, quella sensazione di sottofondo di profonda appartenenza a qualcosa di più grande, di invisibile, ma che ci riempie il cuore e che per un istante ci mostra un mondo spesso dimenticato che lega in maniera inscindibile uomo e natura.

In occidente, nella fisica quantistica, lo abbiamo chiamato entanglement quantistico, cioè “intreccio”.

Un collegamento tra le cose, che perplime la mente logico-razionale, mentre è naturale esperienza per la mente analogico-sensoriale che ha esperito quella comunione con il Tutto.

Il Tao come percorso

Possiamo quindi tradurre Tao come percorso verso le verità, cammino verso la realtà…

Questo in qualche modo pone l’uomo come percorritore del Tao, come usufruitore del sentiero.

Il Tao è un flusso dinamico che unisce e che scorre incessantemente. Nel pensiero cinese è associato all’acqua, come un fiume a cui l’uomo dovrebbe affidarsi, in maniera morbida e adattabile alle circostanze, adattandosi agli ostacoli che si incontrano per aggirarli senza mai perdere la propria meta.

Un sottile gioco di equilibrio che vedremo qui.

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