Si dice che l’Acqua sia l’elemento più femminile, ma questo è lontano dal renderlo l’elemento più debole.
Infatti, l’acqua erode le montagne e distrugge con la forza dello tsunami, oppure si adatta docilmente al corso di un fiume o ad un contenitore.
Questa sua docilità è vista come la sua più grande forza, infatti è detto “il morbido (femminile) vince sul duro (maschile)”. L’acqua dissolve ogni ostacolo senza mai sacrificare la sua reale natura.
Ma questo elemento è anche associato alla vecchiaia, a quel periodo terminale della vita.
La stagione è inevitabilmente l’inverno, il periodo in cui l’energia si ritira, pronta per ridare nuova vita a primavera, e per la stessa ragione questo elemento è associato alla vecchiaia.
L’acqua nel corpo
Inevitabilmente ad occuparsi dell’elemento acqua sono Reni e Vescica urinaria.
I reni in particolare detengono il nostro jing ovvero la nostra energia di base che ci viene data alla nascita e che non si rigenera: è come se noi alla nascita avessimo una batteria di energie da poter utilizzare nel corso della nostra esistenza.
La vescica urinaria è connessa a tutto l’apparato urinario, come pure all’ipofisi e al sistema nervoso autonomo che concorrono alla secrezione dei reni.
Essa rilascia l’urina che è il prodotto finale della purificazione dei liquidi del corpo. È la fase finale della trasformazione delle energie, in quanto le urine sono i liquidi impuri carichi di tossine e di scorie del corpo.
L’acqua nelle emozioni
La paura è l’emozione legata a questo elemento, e ci aiuta e reagire, ad avere impeto e spirito di fuga.
Quando la paura non è però supportata da un equilibrio dell’acqua può sfociare in terrore che può essere paragonata allo shock di fronte a traumi fisici e emotivi da tanto che devasta, portando allo sfinimento delle forze.
Lo squilibrio in acqua
La persona con uno squilibrio in acqua mostra le caratteristiche dell’acqua quando è sbilanciata.
Può andare ovunque, si sparge, è curiosa, ma senza uno scopo o una direzione precisa. E’ dispersiva e ha difficoltà a concretizzare.
Ogni opzione è quella buona ma tende a ristagnare nella posizione di partenza, poichè in fondo è influenzata dalla paura.
Il risultato è che la persona tende a cambiare idea, a chiudersi in se stessa, prima in modo occasionale, e poi, al peggioramento dello squilibrio, in maniera paranoica.
Comincia a vedere pericoli dove non ce ne sono, creando disagio nelle persone con cui viene a contatto, allontanandole. Questo isolamento è anche dovuto alla tendenza di condividere paure e ansie ripetutamente.