La vita nel respiro
La vita, così come la concepiamo e la conosciamo, inizia con un inspiro e finisce con un espiro.
E’ proprio questa base di partenza, quest’idea che abbiamo “i respiri contati” a creare i presupposti del pranayama.
Prana significa energia vitale, e la fonte di questa energia è proprio l’aria che respiriamo, ma anche cibi e bevande che ci nutrono, e questo è il motivo per cui nello yoga diamo tantissima importanza alla pulizia del naso e della lingua…sono i principali ingressi del prana nel nostro corpo.
Ayama, invece, significa “estensione”, “prolungamento”.
Pranayama, quindi, indica “l’estensione del prana”. Controllando il nostro respiro, possiamo estendere la nostra energia vitale e quindi, in un certo senso, la nostra vita.
Questo non fa di noi degli immortali, ma vedrete che le tecniche di Pranayama hanno dei benefici maggiori della vita eterna (e poi chi vuole vivere in eterno? Che noia dopo un po’…).
Per capire che cos’è il Pranayama, anzitutto, bisogna comprendere che dobbiamo imparare a respirare!
Sì, hai capito bene, a respirare, perché in realtà quello che crediamo ovvio, non lo è!
Infatti tutti noi, difficilmente “respiriamo”, più che altro inaliamo ossigeno, e alcuni, diciamocelo, lo sprecano…
La vita quotidiana, lo stress, i pensieri “accorciano” il nostro respiro che diventa, spesso breve e superficiale… Quando, e se, finalmente riusciamo a rilassarci, sprofondiamo in un’inspirazione addominale, ma sempre corta!
Questo è il principale motivo per cui, nei corsi di yoga, la prima cosa che si insegna agli allievi è proprio respirare!
Ovviamente ci sono molteplici tecniche di pranayama, da quelle per neofiti, fino a quelle per esperti.
Tuttavia, prima di approcciare queste tecniche è necessario preparare il corpo tramite le asana (posizioni di yoga), per renderlo forte e elastico, farlo diventare il luogo ideale in cui accogliere il prana.
Dovete immaginare queste tecniche come il ponte comunicativo tra la materia e l’antimateria, tra il corpo e la mente.
Se la mente è stressata, in ansia, spaventata questo influenzerà il respiro, ma anche il modo in cui teniamo il nostro corpo. Saremo più tesi, con le spalle alte (e spesso doloranti) la schiena curva.
Visto che di tanti processi automatici del nostro corpo, digestione, battito cardiaco, l’unico con cui possiamo interagire è il respiro, controllandolo riusciremo a influenzare il nostro stato d’animo, e se ad esso sommiamo una preparazione del corpo, il risultato sarà migliore e più breve!
Il respiro quindi ci spalanca le porte al dialogo tra mente e corpo.
I benefici della pratica del Pranayama sono innumerevoli:
- elimina le tossine
- migliora la circolazione del sistema sanguigno e linfatico
- ottimizza la funzione renale
- tonifica il sistema nervoso
- aiuta la memoria e la digestione
- stimola la milza e il sistema immunitario
- equilibra il sistema ghiandolare
- libera dai pensieri negativi
Tutto questo perchè, mentre pratichiamo il pranayama, utilizziamo a pieno la nostra capacità polmonare, migliorando l’ossigenazione di tutto il corpo, aumenta così anche l’afflusso di sangue a ogni singolo organo, incrementandone così l’efficienza.
Prima di avvicinarvi alle tecniche di pranayama, però, il vostro respiro deve essere uniforme, per sapere se lo è e come uniformarlo…nel blog c’è un podcast tutto per voi!!!